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venerdì 13 giugno 2008

Storia del comune di Maltignano e de l'etimo di Caselle


Il Comune di Caselle:

MALTIGNANO, in principio era un aggettivo, oggi è un nome proprio di comune. Esso è un toponimo di antica origine romana, circa 89 anni prima che nascesse Gesù! Quando i romani posero fine alla lunga Guerra Sociale che si concluse con la conquista di Ascoli nell' 89 a.C., i soldati vincitori, come era costume, divennero padroni delle terre conquistate. Publio Maltino Basso, una persona autorevole di Ascoli, divenne il proprietario proprio del territorio maltignanese e gli diede il suo nome: praedium maltineanum cioè "preda di guerra di Maltino".

· Si può certo affermare che il nome MALTIGNANO appare sulle carte per la prima volta esattamente nell'anno 800 con la venuta di Carlo Magno in Italia. Nell'estate di quel tempo, egli scese in Italia con il suo esercito e dopo aver soggiornato a Ravenna, si avviò per la Marca e il Piceno. Sul confine, lo stesso Carlo Magno trovò le milizie del Duca di Benevento e le assediò nel Castello di Garrufo, lo prese e lo distrusse: in sua vece fece ricostruire il Castello di Ancarano che era stato disfatto dal Duca Grimoaldo. Venne quindi in Ascoli e prima di avviarsi per Roma al fine di incontrarsi col Papa (che poi lo incoronò imperatore) lasciò questa donazione: - al Vescovo di Ascoli, Justolfo, donò in feudo, il Castello di Ancarano con tutto il suo territorio, la corte di Garrufo dal Tronto alla Vita; - ai dodici canonici che formavano il Capitolo della Chiesa Ascolana, donò il Castello di Maltignano, con tutto il suo territorio dal Tronto alla Vibrata. L'atto che riportava questa donazione, è giunto a noi in copie non prive di errori, così c'è chi ne mette in dubbio l'autenticità. Ad ogni modo in tutti i documenti successivi viene sempre confermato il possesso a favore della Chiesa Ascolana del Castello di Morro, Maltignano, Ancarano, Faraone, Sant'Egidio con tutti i loro territori.


Lo stemma della contrada
di Caselle

e il suo etimo

E' il ricordo delle case con i muri di argilla e si chiamavano le "pinciare"; si ricorda una donna chiamata "Menichetta delle Pinciare". Queste Pinciare stavano in genere sulle piane coltivate; erano normalmente le case per i "socci" cioè gli antichi mezzadri. La parola Pinciare vuol dire casa fatta con il tetto a punta.

Maltignano.com

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